Piano di riequilibrio: senza le Circoscrizioni non si vota. Tutto rinviato a oggi

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Alla fine il mancato coinvolgimento delle Circoscrizioni è costato il rinvio della votazione del piano di riequilibrio. Lo ha deciso ieri sera il Consiglio comunale, accogliendo con 16 voti favorevoli la mozione targata Pd che ha sottolineato l’importanza di ricevere il parere delle sei Municipalità prima di poter votare un atto così importante per il futuro della città. L’amministrazione comunale, infatti, ha programmato e reimpostato il Piano per uscire dal deficit economico,  senza chiamare in causa i Quartieri. Ieri i presidenti delle sei Circoscrizioni avevano espresso il proprio rammarico in una nota stampa per l’ennesima esclusione dai tavoli decisionali. E la legge dà ragione a quest’ultimi. Secondo il regolamento comunale, infatti, il parere delle Circoscrizioni è obbligatorio seppur non vincolante. Una norma che il segretario generale Antonio Le Donne ha invece deciso di bypassare non ritenendo opportuno chiamare in causa i sei Consigli per la rimodulazione del Piano.

Primo firmatario della delibera che rimodula il piano di riequilibrio, l’assessore al Bilancio Luca Eller, arrivato a Palazzo Zanca con un trolley. I malpensanti potrebbero considerarlo un gesto premonitore, visto che l’ex badante è ormai vicino a lasciare la poltrona della Giunta Accorinti. In realtà, dentro la valigia, non c’erano indumenti ed effetti personali da riportare in Toscana, ma l’intera documentazione finanziaria su cui il Consiglio dovrà esprimersi.

L’Aula, dunque, si esprimerà soltanto oggi sul piano di riequilibrio. La seduta di ieri sera, aperta dal solito invito del sindaco Accorinti ad un confronto sereno e costruttivo, è servita a delineare alcune posizioni politiche che andranno ad influenzare la decisione finale. Assenza di massa dell’Udc mentre i Dr hanno giocato a carte scoperte, anticipando già il voto sfavorevole con l’intervento del capogruppo Nino Carreri.

14432942_1227891333921490_403970532831612415_nAi lavori erano presenti eccezionalmente tutti i dirigenti comunali, così come richiesto da Giuseppe Santalco. I consiglieri hanno così potuto rivolgere alcuni interrogativi ai vari Dipartimenti, chiamati a rispondere sull’effettiva validità del Piano che consentirà alla città di spalmare i propri debiti in trent’anni. “Gli obiettivi prefissati – ha precisato Santalco – sono reali o solo una foglia di fico per nascondere le responsabilità? Auspico che prevalga il senso del dovere per il bene della città”. A destare maggiore perplessità, il disallineamento di otto milioni rispetto al bilancio di 2015 ma anche il regolamento Cosap e il piano di alienazione degli immobili comunali.

Andrea Castorina

 

 

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