Messinambiente, Calabrò:”Presentato un concordato credibile”

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Occorrerà aspettare qualche giorno prima di conoscere la sentenza che stabilità  il destino di Messinambiente. Ieri c’è stata l’udienza al Tribunale Fallimentare, dove i vertici della società di via Dogali hanno presentato al giudice il concordato per il rientro dei debiti di circa 70 milioni di euro.

Autentici creatori del piano sono stati gli avvocati Paolo Vermiglio e Marcello Parrinello, che da settimane, la sentenza con cui veniva rigettata la richiesta di sospensione del maxi-pignoramento di 30 milioni di euro risale al 16 novembre, lavorano per scongiurare il fallimento della società. In pratica l’idea dei vertici di Messinambiente è quella di recuperare le risorse dai prossimi bilanci comunali, una vera e propria ipoteca sul futuro per ripianare i debiti di una società che ormai da anni naviga in cattive acque.

L’ultima parola però spetterà al giudice, a cui toccherà decidere se la proposta di concordato di Messinambiente poggia su basi credibili oppure si apriranno le porte del fallimento. Naturalmente il commissario liquidatore, Giovanni Calabrò crede nella prima ipotesi:”Credo che abbiamo presentato un concordato credibile, che possa far capire la volontà e soprattutto la possibilità che Messinambiente possa pagare i debiti – ha dichiarato – qualora la nostra proposta di concordato venisse accettata, ci sarebbe un periodo di cauzionamento,  sarà nominato un commissario giudiziale che stabilirà una serie di adempimenti per l’avvio del piano”.

Questo almeno nell’immediato futuro, perché alcuni passaggi saranno stabiliti successivamente dall’amministrazione  e dal consiglio comunale, senza dimenticare che è in atto l’iter per la creazione della nuova società che gestirà il settore dei rifiuti, la Mesisnaservizi Bene Comune. “E’ inevitabile la creazione di due situazioni parallele – ha continuato Calabrò – perché da una parte si dovrà pensare a gestire il monte debitorio di Messinambiente, dall’altro lato si dovrà fare tutto il necessario per avviare la nuova società. A questo ci penserà l’amministrazione che ha già predisposto degli atti, senza dimenticare che il consiglio comunale dovrà votare ogni passaggio finanziario”.

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