Migranti morti: la Procura apre inchiesta

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Quattro medici legali sono saliti a bordo del pattugliatore irlandese “L.E. Niamh” , arrivato stamani al porto di Messina con i cadaveri di 14 immigrati. I medici legali sono stati incaricati di una prima ricognizione delle salme, gia’ in avanzato stato di decomposizione. Le cause della morte saranno stabilite dell’autopsia nell’ambito dell’indagine avviata dalla Procura di Messina. A coordinare l’inchiesta il procuratore aggiunto Sebastiano Ardita anche lui presente sul molo Marconi. Parte delle salme saranno trasferite nella camera mortuaria degli ospedali cittadini e della provincia in attesa della autopsia.

All’arrivo delle bare si e’ svolta una preghiera simbolica alla presenza di un prete della Caritas, di un monaco buddista e di un imam arrivato dalla provincia. Mazzi di fiori sono stati deposti sui feretri. I 453 profughi giunti con la stessa nave sono stati destinati alla struttura di accoglienza dell’Annunziata. Tra loro anche undici donne incinte, una all’ottavo mese, una al nono mese e le altre nove tra il secondo ed il quarto mese di gravidanza. Tutte sono in buone condizioni di salute come gli altri immigrati, anche se presentavano sintomi iniziali di disidratazione.

La polizia, confrontati i dati anagrafici raccolti con quanto emerso da foto ed impronte digitali rilevate dal Gabinetto di Polizia Scientifica, ha già individuato circa 120 cittadini stranieri per i quali sono state avviate le procedure di respingimento. Molti erano stati già espulsi in passato dal territorio nazionale. Alcuni hanno fornito false generalità per nascondersi tra coloro per i quali è previsto lo status di rifugiato.

 

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