Hotspot a Messina, i 5 Stelle chiedono l’accesso agli atti al ministero

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Una mozione da presentare all’Ars, una richiesta di accesso agli atti e una campagna di sensibilizzazione rivolta ai messinesi. Queste le prossime mosse del Movimento 5 Stelle, contrario alla realizzazione dell’hotspot all’interno della ex caserma “Gssparro” di Bisconte. Durante una conferenza stampa, tenutasi in mattinata a Palazzo Zanca, i pentastellati hanno ribadito gli effetti nefasti che il centro d’accoglienza avrebbe su Messina, dicendosi pronti a dare battaglia in ogni sede.

“Gli hotspot – ha spiegato il deputato Francesco D’Uva – sono strutture prive di ogni regolamentazione giuridica, basate su un sistema fallimentare che va assolutamente rivisto. Le politiche europee non fanno altro che penalizzare i Paesi che fanno prima accoglienza come Grecia e Italia, scelte che in Sicilia paghiamo a caro prezzo. Attualmente, chi arriva nei centri in attesa di essere identificato ed eventualmente ricevere lo status di rifugiato, finisce in un limbo, in una vera e propria detenzione amministrativa. La macchina non funziona e  c’è poco chiarezza a livello nazionale. Proprio questi motivi ci hanno spinto a chiedere l’accesso agli atti”.

 “Abbiamo chiesto al ministero – ha continuato D’Uva –  una relazione nella quale venissero esplicitati tutti gli interventi previsti nella Regione Siciliana legati all’accoglienza dei migranti, specificandone ogni possibile dettaglio, dalla natura giuridica alla collocazione esatta nel territorio comunale, dalle cubature delle strutture previste, alla capienza, allo stato dell’arte fisico e procedurale. Inoltre abbiamo chiesto che ci venisse fornita copia di tutta la corrispondenza intercorsa fra il Ministero dell’Interno ed i comuni di Mineo, Messina e Augusta, avente come oggetto la costruzione di nuovi hotspot, per verificare cosa sia stato effettivamente comunicato alle amministrazioni locali.”

E la chiarezza manca anche sul numero di migranti che eventualmente la “Gasparro” dovrebbe ospitare. C’è chi parla di 3000 persone, chi smentisce categoricamente come il presidente della III Circoscrizione Natale Cucè, tirando in ballo la risposta che il sottosegretario Gianclaudio Bressa ha fornito all’interrogazione dello stesso D’Uva. “E’ una risposta che non ci soddisfa – ha precisato D’Uva – al momento scontiamo una totale mancanza di trasparenza e non ci si può pronunciare sui numeri”.

18034383_1444952782215343_7570073042361233126_nA prescindere da quanti migranti ospiterà la caserma, resta comunque il problema sicurezza. L’ingegnere Sergio Bruno ha sottolineato i rischi che si correrebbero qualora l’hotspot venisse realizzato a Bisconte. “E’ un’area pericolosa dal punto di vista idrogeologico – ha detto – la caserma si trova a ridosso di un torrente e in mezzo a due villaggi popolosi. In caso di calamità naturale, c’è solo una strada da utilizzare come via di fuga”.

Gli attivisti Grazia D’Angelo e Gianluca Novak hanno poi illustrato le iniziative che i 5 Stelle organizzeranno per sensibilizzare la cittadinanza sul tema. Da domani e fino al 20 maggio, diverse zone di Messina ospiteranno i banchetti informativi, contemporaneamente verrà avviata una raccolta firme da inviare al Prefetto.

Andrea Castorina

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