Precari, Eller pronto al dialogo con i sindacati. Ma la partita si gioca a Palermo

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Due giorni fa, la Cgil è uscita allo scoperto riaccendendo i riflettori sulla stabilizzazione dei precari, annunciando di essere pronta alla mobilitazione. “Chiediamo, all’amministrazione comunale – ha precisato il sindacato in un comunicato stampa –  di procedere alla pubblicazione del bando,  ma di prevedere per il 2016, l’assunzione di un numero di unità a 24 ore settimanali, sufficienti a coprire le risorse assunzionali maturate nell’anno 2012. Mentre le restanti unità di personale precario, potrebbero essere stabilizzate nel 2018, atteso che si prevede la proroga dei contratti fino al 2018, sempre con contratto a 24 ore settimanali”.

La Cgil ha invitato, dunque,  l’assessore al Bilancio Luca Eller e il sindaco Renato Accorinti a rivedere la procedura di stabilizzazione “che sta gettando nello sconforto centinaia di famiglie messinesi che non potranno sopravvivere con un contratto di 11 ore settimanali”.

Un incontro ufficiale tra le parti non è ancora stato fissato, ma l’assessore Eller ha già dato incarico al segretario generale Antonio Le Donne di iniziare a tastare il terreno con le parti sociali. Si tratta comunque di un primo passo, una chiara apertura al dialogo da parte dello stesso assessore al Personale, pronto a confrontarsi con i sindacati.

La partita, intanto,  si sta giocando anche sui tavoli della Regione, lì molto presto sarà tracciato il futuro di migliaia di precari siciliani, con i dipendenti di Palazzo Zanca spettatori interessati.

La carta che Eller è intenzionato a giocarsi, riguarda proprio le manovre finanziarie che presto saranno stabilite da Palermo con l’assenso del governo nazionale. E’ previsto un mantenimento a 24 ore settimanali dei precari, fino al 31 dicembre del 2018, per poi procedere ad una graduale stabilizzazione.

Si tratta comunque di una manovra in fase di definizione, il piano definitivo dev’essere ancora stilato, ma che il Governo nazionale e quello regionale stiano lavorando per avvicinarsi quanto più possibile alle richieste dei precari, ormai è un fatto assodato. Per capire se si arriverà ad uno scontro o ad un accordo tra le parti è ancora presto per stabilirlo, prima serve che tutti gli attori si siedano attorno a un tavolo.

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