Per Tiano (FND) le colpe della disfatta locale sono condivisibili tra Amministrazione, sindacati e deputati

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“Dire che i problemi della città dipendono soltanto da questa Amministrazione è ingeneroso; affermare che se fosse per l’amministrazione saremmo tutti costretti ad emigrare è più che corretto, soprattutto analizzando in dettaglio quello che è stato in questi ultimi tre anni e quello che potrebbe diventare dopo altri tre anni (fortunatamente saranno al massimo due) di questa scellerata gestione verso il basso”. Lo dice il Portavoce di Federazione Nuova Destra, Franco Tiano, che prosegue:
“Ma è anche giusto affermare che non sono i soli detentori della disfatta locale, bisogna dire le cose come stanno. Proviamo a leggere meglio le logiche del sistema.
Se mi avessero detto che la Triplice e tutta la politica messinese avrebbero bocciato questa Amministrazione e che la stessa Amministrazione avrebbe continuato a proferire segni di salute, rimanendo seduta nelle comode sedie dentro i palazzi, avrei risposto che per me sarebbe stata fantapolitica. E invece è così. I Sindacati e la deputazione locale manifestano tutta la loro inqualificabile ed inconsistente forza rappresentativa.
Questo è dovuto, probabilmente, al fatto che da tempo gli interessi di quest’ultimi sono stati distanti e disgiunti da quelli degli stessi rappresentati, insomma, dopo l’incarico il nulla cosmico.

Noi della Federazione Nuova Destra- continua Tiano – lo diciamo da tempo, il sistema è consolidato ed è la stessa logica legislativa che gli consente di riproporsi indisturbati e trovare sempre un posto dove sedersi, una rappresentanza da detenere ed un tesoretto da gestire.

Certo, i Sindacati sono i rappresentanti dei lavoratori, ma in un città in cui il lavoro si perde, con cadenza irrefrenabile, non ho visto nessuno sfilare sotto le sedi dei partiti o fischiare gli Onorevoli di questa città, durante gli innumerevoli comizi. Quindi sarà una tregua o una gemellata? Sia nel primo che nell’altro caso è grave, denota uno stato d’appagamento degli obbiettivi raggiunti, che non mi pare possano soddisfare alla gente comune, i disoccupato, gli sfruttati o chi il lavoro lo ha perso.

Ecco perché, in maniera forse atipica, sarebbe più giusto che a chiudere ogni opportunità di continuità politica ed amministrativa fossero i cittadini, scendendo in piazza e dimostrando al mondo intero tutta la propria indignazione, non riguardo le persone che rappresentano le istituzioni, ma contro il sistema che ha generato veri mostri.

Questo è il passaggio necessario, non la gente che si trasforma in componente politica e gestionale, ma che, attraverso un’intelligente rivoluzione culturale, rompe quel processo, quella continuità politica, che altrimenti, come è avvenuto con l’uomo No Ponte, funge, attraverso l’incompetenza e la presunzione delle proprie idee colorate, da alimentatore delle logiche passate e determina un vuoto rappresentativo ed uno sfascio anche di quello che rimane.

In questa logica, è una nuova e preparata classe dirigente che deve imporre il cambiamento, non importa se di Destra, di Sinistra o di Centro, quello che importa è che esistano le contrapposizioni, in quanto determinano lo stato democratico della politica, e che vengano rispettate da tutte le parti concorrenti le logiche del bene comune. Senza quest’ultime prevarranno soltanto le incompiute e si continuerà a fare e disfare le Governance.

AmiAmo Messina- conclude Tiano – smettiamo di dividerci sui programmi e progetti necessari e facciamo in modo di spostare la rivalità sulla capacità di chi dovrà amministrare o rappresentare la politica, ne vale del futuro dei nostri figli.
E’ sulla base di quanto espresso che consiglio al Primo Cittadino di tirare i remi in barca ed alla città di difendere la dignità di questa terra”.

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