“Foscolo” e case basse di paradiso, l’Unione Inquilini continua a chiedere interventi

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La questione riapproderà nei tavoli di Palazzo Zanca lunedì alle 15, quando ci sarà una nuova riunione tra l’amministrazione comunale, tecnici del Dipartimento Manutenzioni ed anche i rappresentanti dell’Unione Inquilini.

La situazione negli stabili dell’ex “Foscolo” e delle Case basse di Paradiso continua ad essere preoccupante, tanto che questa mattina Unione Inquilini, Rifondazione Comunista e Partito Comunista sono tornati a manifestazione al Comune. Tutto rinviato all’inizio della prossima settimana per via dell’assenza del sindaco, Renato Accorinti, oggi fuori città.

Persone che hanno dovuto subire l’onta di uno sfratto per non aver potuto più sostenere i costi dell’affitto e che da mesi vivono all’interno di vecchi edifici scolastici abbandonati. Non poteva mancare l’irruzione in Consiglio comunale durante la seduta della commissione Regolamenti, ma tutto si è svolto nella massima serenità e rispetto dei ruoli.

Tanti i disagi vissuti quotidianamente dagli abitanti da coloro che vivono all’interno dell’ex “Foscolo” e delle Case basse di Paradiso, disagi denunciati dal segretario cittadino di Rifondazione Comunista, Antonio Currò:”Servono degli interventi per l’abitabilità di queste strutture, in queste realtà, ad esempio, c’è un solo bagno per dieci persone, manca l’abc del vivere in modo civile e dignitoso. Manca un censimento pubblico degli alloggi e delle strutture non utilizzate che sono di proprietà del Comune. E’ incredibile che questi immobili vengano individuati dagli stessi occupanti mentre il Comune non riesce a censirli, senza che si riesca a sapere il numero esatto”.

Currò avanza delle richieste per superare una volta per tutte l’emergenza abitativa in città:”C’è l’articolo 26 del Decreto Sblocca-Italia che va assolutamente utilizzato. Il Comune può fare un accordo con il Demanio per reperire strutture da utilizzare stabilmente affinchè venga superata l’emergenza abitativa. Questo p uno strumento importantissimo che Palazzo Zanca non ha ancora utilizzato. Infine mancano delibere per l’autorecupero dei beni immobili, solo così si può bloccare il disegno espansionistico della città ma si può creare socialità e  una città migliore”.

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