Accorinti a chi lo vuole sfiduciare: “Ho ancora tanto lavoro da fare”

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Cori e applausi, così i fedelissimi hanno accolto le prime parole pronunciate dal sindaco Renato Accorinti che si è rivolto al Consiglio comunale, riunito per discutere la mozìone di sfiducia. Il primo cittadino si è reso protagonista di un lungo monologo in cui ha riepilogato quanto fatto finora, ribadendo che c’è ancora tanta strada fare. Il Sindaco ha poi sottolineato che la spina andrebbe staccata solo ad un’amministrazione che si macchia di gravi reati, invitando l’Aula a ritrovare una intesa comune con la Giunta che possa servire alla città.

Di seguito riportiamo quanto dichiarato dal sindaco Accorinti:

“Chiedo che parlino tutti gli assessori, perchè è giusto che la città sappia cosa è stato fatto. Sono fiero dei professionisti che ho scelto, dico grazie a tutti, anche a quelli che adesso non fanno più parte della mia squadra. Mai nessuna amministrazione è stata sfiduciata nella storia di questa città, se proprio dobbiamo andare via lo vogliamo fare dicendo la verità alla città. Con molti di voi ho idee diverse, ma ciò accade in tutte le famiglie. Un’amministrazione deve essere sfiduciata solo se il Sindaco ha connivenze mafiose e compie ruberie. Da tre anni e sette mesi lavoriamo senza sosta, ma non mi sento il migliore di tutti. L’onestà non è una mia prerogativa, hanno spiato la mia mail istituzionale, ho denunciato il fatto alla Polizia Postale ma non hanno trovato nulla. Ma la storia di questa città ci dice che l’onestà spesso non è stata una prerogativa, così si avvelena la democrazia ma io attacco sempre l’errore e non chi sbaglia. Le istituzioni sono sacre, se ero a prescindere contro la Prefettura, ad esempio, lo sarei anche adesso ma con il nuovo Prefetto abbiamo un rapporto straordinario. Ho voluto lo smantellamento della tendopoli del Palanebiolo e la creazione del tavolo tecnico che si è svolto ieri a Reggio Calabria per discutere del passaggio dei Tir nello Stretto. Per i ritardi sui bilanci ho avuto l’onestà di scusarmi con la città. Il secondo Palagiustizia si aspettava da trent’anni, perchè non è stato fatto prima? Spero che tornino i partiti di un tempo, adesso tre mesi prima delle elezioni si aprono le saracinesche che vengono chiuse il giorno dopo del voto. Su 67 trasferte che ho fatto ben 31 sono a costo zero. Di inciuci non ne faremo, se andremo via lo vogliamo fare con l’animo sereno. Molte cose non le abbiamo potute fare per via dell’assenza dei fondi. Ieri abbiamo approvato la delibera per la Variante di Salvaguardia del Prg, il Porto di Tremestieri ormai ci siamo e siamo rientrati anche nel Bando per le periferie. E’ stato chiuso il debito con Bnl e non molleremo neanche il dialogo con la banca Dexia. Stiamo cercando di andare avanti per la nostra strada che non è in concorrenza con quella del Consiglio, ci saranno tavoli tecnici e c’è tanto lavoro da fare, per risollevare le sorti della città ci vorranno decenni”.

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