L’Orsa attacca il Cas: “Autostrade in pessime condizioni, Crocetta e Faraci cambiano la realtà”

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La corsa contro il tempo avvenuta in occasione del G7, non  ha fatto dimenticare le condizioni in cui versano le autostrade siciliane. Asfalto dissestato, buche (vere e proprie voragini), gallerie al buio, colonnine sos guaste, automatismi telepass e casse automatiche obsolete e lunghe file ai caselli per carenza di personale, rappresentano una triste abitudine per quegli utenti che giornalmente percorrono le autostrade della regione.

Nonostante tutto, per il Governatore, Rosario Crocetta, il Cas rappresenta il fiore all’occhiello della Regione, ma l’Orsa non la pensa allo stesso modo. Il sindacato presenta quattro interrogativi al presidente del Consorzio, Rosario Faraci: “ A quale altro capitolo di spesa sono stati destinati i fondi alla manutenzione dell’infrastruttura (pari al 33% annuo) negli ultimi dieci anni; si evincerà dai bilanci?

–              perché il Consorzio Autostrade Siciliane continua ad essere multato dall’ispettorato del Lavoro di Messina per l’abuso del ricorso al lavoro straordinario e la violazione di leggi e norme che tutelano la salute dei lavoratori (ricordiamo la multa di otto milioni di euro del 2010 e quella più recente di oltre un milione del 2016)? Attenzione: sono i nostri soldi che vengono sperperati per pagare straordinari e multe;

–              secondo quali criteri è stato trasferito il personale in mobilità da altri enti al CAS e da quale bando di evidenza pubblica questo si pouò evincere?

–              come può la dirigenza del CAS permettere la revoca di € 1.092.714,23 per la mancata realizzazione di progetti finanziati? forse il CAS naviga nell’oro?”.

L’Orsa vuole vederci chiaro anche sull’operato dell’assessore regionale, Giovanni Pistorio: “Voglia cortesemente spiegare in cosa si concretizza il suo ruolo di controllo e indirizzo sull’Ente CAS, anche in considerazione del recente scandalo sugli appalti truccati e compensi gonfiati, portato alla luce da una operazione congiunta della DIA di Catania e di Messina; 56 gli indagati e dodici i destinatari delle misure cautelari. Infine, vogliano comprendere i lor signori che tutto quanto sopra descritto è configurabile con il concetto di inadeguatezza e incompetenza, ed è abbastanza per chiedervi, sempre cortesemente di rassegnare immediatamente le dimissioni”.

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