“Teatro Zanca”, va in scena “La Sfiducia”

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Cittadini, abitanti delle frazioni a sud e a nord di Messina, ci stanno prendendo per il ‘naso’.

Non affrettatevi a prendere posto alla recita che va in scena al palazzo del Comune: ‘La Sfiducia’ andrà in replica sino al 2018. Certo, la trama, ogni tanto, prevede l’inchiodata alla sedia dello spettatore, come quella  di qualche giorno fa.

Adrenalina pura, infatti, per il ‘pubblico’ quel  primo uomo (e come chiamarlo il primo uomo se non Adamo) che firma un documento in cui viene proposta ai coprotagonisti la sfiducia all’attore  principale, Renato Accorinti. Lui che, ad una delle repliche andata in  scena allo ‘Zanca’ qualche giorno fa, aveva addirittura sollecitato la  ‘perigliosa’ azione. Una provocazione da brivido, quel suo “Sfiduciatemi”, roba che ci avremmo visto Tom Cruise o Bruce Willis a combattere contro 16 pericolosi cecchini asserragliati sugli spalti di Palazzo Zanca.

Gli è andata bene. Solo uno ha mirato (Adamo) ma senza colpire, visto che  di delibere di sfiducia ancora non s’è vista l’ombra. Gli altri 15 temibili avversari sono lì: fucile in mano, anche se scarico. Minacciano ma appaiono innocui. E lui, come Alice, lo sa.

Qualcuno si dichiara persino “disarmato”, come Paolo David, a capo della  ‘compagnia’ PD, secondo cui, in assenza di un “primo attore” perfetto,  Accorinti può rimanere.

In pratica diamogli 3 anni di tempo per trovarlo e  “sparerà”. A salve, a quel punto, ma sparerà.

I fedelissimi del ‘teatro Zanca’ forse ricorderanno che lo scorso 15 gennaio, in conferenza stampa, lo stesso David, insieme a Felice Calabrò (che nel 2013, aveva conteso il ruolo di protagonista ad Accorinti) aveva espresso tale, ferma, decisione : “Il partito democratico, entro luglio (scadenza definitiva) presenterà la mozione di sfiducia al sindaco Accorinti”.  A settembre non sa neanche da dove cominciare.

E come David, tanti altri coprotagonisti della recita non ci sentono da quell’orecchio, ciascuno accampando motivi diversi: dal piano di riequilibrio alla sterile ripicca, dal “terrore Commissariamento” all’assenza di un “copione alternativo”.

“La sfiducia è una cosa seria”, non facciamone una recita. Andate avanti, tutti se ci riuscite, magari con lo stesso impegno promesso alla “Prima”.

Patrizia Vita

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