Sfiducia al sindaco. Che vale a partita quasi conclusa? Ma basta con l’esaltare ‘onestà e coerenza’

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Dico la mia: la sfiducia ad Accorinti e la sua giunta non passerà. E aggiungo: se anche passasse, che senso avrebbe? Lasciare che il sindaco e chi ha scelto accanto a sè porti a termine il corso degli eventi sin qui maturati appare più logico che interromperlo. Troppo tardi per riparare un danno già esistente, e i due appuntamenti elettorali del 2017, le regionali e le politiche, di certo non faciliterebbero il lavoro dell’eventuale commissario che dovrebbe succedergli in attesa di andare, noi messinesi, d’accapo al voto.

Troppa la carne al fuoco che attende di essere cotta, troppa perchè l’ultimo arrivato, un commissario nominato ad interim, possa rivelarsi uno ‘chef’ d’eccellenza che riesce a non ‘bruciare l’arrosto e cuocerlo a puntino’.

E dice, più o meno, bene la giunta Accorinti nel comunicato post mozione di sfiducia:” C’è chi pensa che il tempo dei finanziamenti, della svolta che la città inizia a vivere sia da bruciare, da evitare per riconsegnare la città a un commissario che gestisca l’ordinario”.

Più o meno bene, perchè in realtà si è fatto di tutto per non consegnarla a un ‘estraneo’, questa città della quale, solo con presunzione estrema, con ottimismo ‘malato’, si possono valutare le poche cose portate a termine dalla Giunta Accorinti e non tutto quello che poteva essere e non è stato.

Ma un dato è certo, hanno ragione, quelli al governo cittadino, di voler vedere i risultati di quanto di buono avviato. E poi, perchè- mantenendo la metafora culinaria- spegnere il fuoco a metà cottura? A questo punto tanto vale sederci a tavola e a fine pranzo esprimere un parere sul ‘mangiato’.

Il nuovo porto di Tremestieri, la via don Blasco, la zona Falcata, sono opere in itinere sulle quali la giunta Accorinti ha davvero lavorato, e l’anno e mezzo che manca al termine del mandato potrebbe rivelarsi quello buono in cui queste opere vedranno la luce. E’ giusto, dunque, che la giunta goda i meriti del proprio operato.

Una sola preghiera, smettano di avvolgersi nella bandiera dell’onestà, e capiscano una volta per tutte che l’onestà deve rappresentare la base di ogni essere umano, non un optional, quindi non va magnificata, solo apprezzata- va ammesso- di questi tempi. Nè vale il costante riferimento alle trascorse amministrazioni: il cittadino deve valutare il presente, non il passato ( peraltro già ampiamento ‘punito’ in termini elettorali e penali). Cessi, inoltre, l’esagerata ‘adorazione’ di chi esalta il sindaco per la sua coerenza. Coerenza, poi, c’è da chiedersi, in cosa?
Coerente perchè non ha abbandonato neanche nelle occasioni ufficiali il look da ‘scappato di casa’ che lo ha sempre contraddistinto? Non appare un gran merito, specie perchè, avendo scelto di svolgere un ruolo istituzionale, coerenza avrebbe imposto che ne seguisse anche il dress code, che regola l’abbigliamento in qualsiasi contesto culturale o sociale in cui l’uomo si muove.

Coerente perchè ha sempre avuto uno sguardo amorevole agli ultimi? Per sette mesi la Casa di Vincenzo è stata chiusa causa l’esistenza di blatte, topi e pulci nell’alloggio destinati ai clochard.

Coerente nelle promesse fatte in campagna elettorale? Se stiamo qui a parlare di mozione di sfiducia, se sin qui 17 tra 40 consiglieri comunali sono pronti a rinunciare a un appannaggio economico garantito sicuro sino a giugno 2018; se sin qui una buona parte di messinesi che votò ‘l’uomo nuovo’ , potesse, rimangerebbe quel voto, evidentemente tanta coerenza tra il promesso e il compiuto non c’è stata nell’azione del sindaco.

Infine, c’è stato il buono, il meno buono, e il nulla assoluto nel governo Accorinti. Appigliarsi al buono per tirare avanti la carretta, a questo punto appare più maturo che bloccarlo. A giugno 2018 si vedrà. E  a qual punto venga considerato che non basteranno un sindaco  di provate capacità e una giunta d’eccellenza a cambiare Messina. Messina cambierò volto solo attraverso una mutazione genetica di chi la abita. Perchè Messina siamo soprattutto  noi messinesi. Chi la governa, sin qui , è stato solo il pilota di un’auto da rottamare.

Patrizia Vita

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  1. Anche perché oltre la siepe c è il buio. ..buio a sinistra dilaniato dalla inconcludenza interna, buio a destra (con il neo camerata genovese ?). Attenti delatori. …sfiduciare Accorinti adesso apre alla glorificazione elettorale poi. Di nuovo.

  2. Sfiduciarlo adesso significherebbe santificarlo. Aspettiamo fine mandato e buttiamoli alle ortiche lui e i suoi indegni compari.

  3. ONESTO è colui che non ruba, non mente. Purtroppo Accorinti non può essere definito onesto in quanto mente ai messinesi sapendo di mentire e ruba lo stipendio da sindaco per manifesta ignoranza nell’amministrare il Comune di Messina.

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