Rifiuti in città: “problema del cacchio n°580”

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Non me ne frega niente che da martedì prossimo la raccolta rifiuti riprenderà: tanto tornerà a interrompersi.

Non me ne frega niente che l’emergenza di oggi sia uguale a quella di ieri e a quella di ancora prima di ieri.

Me ne frega, invece, che quella di oggi sarà certamente uguale a quella di domani. E lo sarà perchè l’Amam, cui passerà il servizio, non ha la bacchetta magica e il problema stoccaggio e trasporto dei rifiuti rimane.

Me ne frega, invece, se vedo due topi che paiono due pitbull apparecchiarsi la tavola su un sedile rotto accanto a un cassonetto e lì, straziata la plastica di un sacco rifiuti, banchettano a più non posso. E questo succede in pieno centro, dove, a parte noi messinesi assuefatti allo schifo, passeggiano turisti.
Me ne frega, invece, se la tassa sulla spazzatura ce la fanno pagare piena, senza sconti per i lunghi periodi di mancato servizio raccolta.
Me ne frega se una “residente sopra un cassonetto”, i cui rifiuti ancora un metro e 30 centimetri e toccano il davanzale del suo balcone, ieri sera, urlava che lei lì ci dorme e non può farlo a imposte serrate; che lei non può decidere tra i 35 gradi di una stanza chiusa e topi grossi come pitbull che le entrano in casa.

Me ne frega, invece, se vivo in una città in cui non funziona un cacchio di niente e la spazzatura, tra gli altri, è il cacchio numero 580.

Patrizia Vita

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