Il direttore generale dell’Irccs-Piemonte contro la Stampa ‘macabra e scorretta’. E fa lezione

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Da operatori dell’informazione, abbiamo molto apprezzato il fatto che il direttore generale dell’IRCCS-Piemonte, architetto Angelo Aliquò, ieri e  oggi abbia puntualmente trasmesso notizie in merito allo stato di salute di  Ferdinando Puccio, il marittimo rimasto gravemente intossicato a bordo della  nave Sansovino.  Per un errore nella comunicazione – ammesso dal comandante  della Capitaneria di Porto, Nazzareno Laganà – l’Ansa aveva detto di Puccio
che era deceduto. Da qui, data l’ufficialità della fonte, a poche ore dalla tragedia, l’annuncio era stato ripreso da parecchi giornali. Sino a pubblica smentita di quanto riportato non appena si è appreso che Ferdinando Puccio  era fortunatamente ancora in vita. Ieri mattina è stata anche pubblicata la dichiarazione del comandante Laganà, con cui ammetteva, correttamente, che  nella fase concitata del post-incidente, il suo ufficio aveva dato l’errata comunicazione del decesso del quarto marittimo.

La stampa avrà anche sbagliato, dunque, ma va detto che l’informazione trasmessa non era un “sentito dire” al bar, ma arrivava da un’agenzia di stampa, che a sua volta l’aveva appresa da ufficio delegato alle indagini e, dunque, fonte attendibile.

E che accade oggi, a due giorni dalla doverosa smentita e dai necessari chiarimenti? Accade l’incredibile. Accade che il direttore generale dell’ IRCCS-Piemonte, architetto Angelo Aliquò, si permetta di inviare il seguente comunicato, che riportiamo integralmente: ” Ferdinando Puccio è vivo, seppure le sue condizioni rimangono gravi e immutate rispetto ai giorni passati.
Ci auguriamo che finisca questa corsa macabra e scorretta per annunciarne la morte da parte di alcuni giornalisti che non verificano le notizie, e che si abbia più rispetto per la famiglia e per gli operatori che stanno lavorando con dedizione per il ragazzo come per gli altri assistiti della struttura.
L’Azienda, tramite la Direzione Sanitaria, ogni giorno puntualmente darà le informazioni sullo stato di salute di Ferdinando Puccio.”

Al direttore Generale, architetto Angelo Aliquò ( che poi alla stampa
piacerebbe sapere che titoli abbia un architetto per dirigere una struttura sanitaria) chiediamo a che ‘titolo’ intervenga su una questione ampiamente discussa e chiarita, della quale, ancora oggi, la stampa cittadina ha da chiedere scusa alla sola famiglia Puccio, non certo alla struttura sanitaria in cui è ricoverato il paziente. Pertanto, al premurevole architetto Aliquò, mi permetto di ricordare che ‘tirare le orecchie’ alla stampa non è sua pertinenza. Lo sarebbe, eventualmente, dell’ordine professionale competente, quello dei Giornalisti di Sicilia, al quale, invece, mi appello perchè ponga fine agli attacchi pubblici sin qui registrati, anche da parte di “colleghi”, che così facendo violano la deontologia professionale.

A chiusura di questo increscioso accaduto, una sola cosa, tutte le parti, dobbiamo augurarci: che Ferdinando Puccio torni presto in famiglia. A dispetto di errori ( plausibili) della Stampa e reprimende assolutamente fuori luogo.

Patrizia Vita

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