Ferimento Arrigo. A Messina c’è “tanfo di omertà”: a Giostra come a Camaro nessuno ha visto

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Cosa succede a Messina? L’agguato di ieri mattina al mercato di Giostra, vittima il 27enne Angelo Arrigo, rimasto ferito alle gambe, apre nuovi, inquietanti scenari. Come nel caso di Giuseppe De Francesco, che lo scorso 9 aprile è morto in ospedale dopo i due proiettili che lo hanno raggiunto a gamba e schiena, in città si spara con modalità ‘sfrontate’. Si spara in pieno giorno, in mezzo alla gente, incuranti delle possibili testimonianze che potrebbero supportare le indagini delle forze dell’Ordine nella identificazione del colpevole.

Modalità che hanno una sola chiave di lettura: Omertà.

Come nell’agguato a Giuseppe De Francesco, avvenuto a Camaro, anche Giostra, dove ieri è stato ferito Angelo Arrigo, non ha visto, non ha sentito, non ha nulla da dire. Chi ha sparato ieri aveva volto coperto da casco, è vero, ma possibile che un casco riesca a proteggere del tutto l’identità di un individuo che agisce tra centinaia di persone? Possibile che non un particolare ( abbigliamento, modo di camminare, atteggiamento ) tradisca quella identità? Quanti tra noi, indossando un casco, magari occhiali, vengono comunque salutati in strada perchè riconosciuti? Ieri, quel casco è bastato a farne un’ombra di chi ha sparato a sangue freddo con un fucile a canne mozze contro un ragazzo.

Così Messina non va avanti. Siamo fermi al passato, ai tempi in cui Polizia e Carabinieri dovevano fare tutto da soli. Dovevano scavare, forzare bocche blindate, raccogliere ogni minimo indizio per risalire al colpevole. E chi tace non sa che, così facendo, il crimine, quello che può colpire ovunque e non solo ‘certe persone’ e non solo ‘in certe zone’, si espande a macchia d’olio.

Le forze dell’Ordine svolgono con impegno il loro lavoro. Noi dovremmo svolgere il nostro di cittadini.

Angelo Arrigo è stato operato,  prognosi 30 giorni, la Squadra Mobile spera che almeno la vittima sappia indirizzare le indagini.

Patrizia Vita

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