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Palazzo Zanca: attenti al ladro, l’aggressore, l’esagitato

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Porte aperte a Palazzo Zanca. Concettualmente, gran bella cosa; praticamente, un incubo. Lo può testimoniare chi ci lavora, chi quotidianamente deve fare i conti con l’ira del contribuente, lo sfogo del disoccupato, l’angoscia del senzatetto, il timore dello sfrattato.

Ma se questo è il lato umano, c’è anche quello illegale. Al Comune di Messina, infatti, secondo denuncia, avverrebbero furti, aggressioni verbali ( quando non fisiche), minacce, computer rotti dalla furia del cittadino, questuanti che, alla casa del messinese, chiedono asilo e soldi . Persino ambulanti abusivi.
In pratica ci si sente in trincea a lavorare al Comune di Messina e visto che, come “corredo” del dipendente comunale, non “passano” elmetti e tute mimetiche, ed appare, dunque, difficile sottrarsi ai pericoli di una giornata a Palazzo Zanca, arriva la soluzione della denuncia. Quella inoltrata da un dipendente, quella che ha fatto scattare controlli più attivi e l’invio, da parte del comandante della Polizia Municipale, Calogero Ferlisi, di due pattuglie di Vigili.

Qualche mese fa, anche il consigliere comunale di Ncd, Daniela Faranda, ha subito l’aggressione verbale  di un cittadino, riuscito a entrare in aula consiliare non avendo alcuna barriera da superare. Una tra quelle inesistenti, quei tornelli un tempo posti all’ingresso che Renato Accorinti, non appena eletto sindaco, ha provveduto ad eliminare, nel nome della libertà. Libertà di accesso alla casa del cittadino, certo, ma libertà anche di urlare, creare disordini, scompiglio, aggredire e rubare.

Al “palazzo ” si cammina con le borse strette al fianco, dopo i furti di cellulari, occhiali, portafogli. Evidentemente qualcuno ha travisato il concetto di Libertà tanto amato e diffuso dal nostro sindaco, che al proposito ha dichiarato: “Il Comune è la casa dei cittadini e deve rimanere aperta, anche a chi vuole contestare o criticare l’Amministrazione o l’attività politica in generale. Piuttosto, i cittadini dovrebbero partecipare di più ai lavori del Consiglio comunale o del laboratorio dei beni comuni, chiaramente in maniera propositiva. In merito alla sicurezza, c’è già un presidio dei vigili urbani. Da parte nostra, non possiamo chiuderci. Laddove verrà segnalato, sul momento, un esagitato o un abusivo, si prenderanno i provvedimenti del caso”.

E i primi sono già arrivati: due pattuglie di polizia municipale e telecamere di sorveglianza. E poi dicono che il Governo è ladro. A Messina il governo è vittima di ladri.

Patrizia Vita

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