Canile Millemusi. M5S e animalisti pronti alla denuncia in Procura: ” Chiarezza sui circa 400mila euro di soldi pubblici”

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In seguito a decine di richieste di aiuto, pervenute al parlamentare del Movimento 5 stelle, Paolo Bernini, e all’Ente di denuncia EITAL, da parte di decine di siciliani e Associazioni che denunciano come da anni, e nonostante decine di querele e denunce, la situazione del canile “Millemusi” di Messina gestito dalla “Lega Nazionale per la Difesa del Cane” ed esattamente sito
in Portella, si sia protratta negli anni; in seguito al sopralluogo eseguito in data lunedì 24 maggio scorso dalla Guardia di Finanza messinese, unitamente al deputato M5S, da alcuni attivisti M5S del gruppo Tutela Animali e dal personale delle Associazioni Animaliste EITAL, Lega del Cane di Messina, Rangers, CEA e META, emergevano alcune incongruenze strutturali in riferimento al sistema di scarico, alle aree di sgambamento e socialità.

Il canile presentava un’area dedicata a canile sanitario non autorizzato completamente fuori legge.
Sulla base di queste motivazioni l’On. Bernini e le Associazioni Animaliste intervenute presenteranno presso la Procura della Repubblica di Messina una istanza di sequestro – che sarà redatta dall’Avv. Annalisa Bertolami – dell’area in oggetto, chiedendo chiarimenti e verifiche sul reale utilizzo dei fondi pubblici destinati al benessere degli animali e circa la preparazione del personale assunto.

La vicenda era già emersa in seguito al commissariamento voluto dalla sede
nazionale della Lega per la Difesa del Cane, che aveva nominato persone poco ben viste dai volontari locali della medesima Associazione.

Il canile Millemusi di Castanea, convenzionato con il Comune di Messina, che non possiede né una struttura comunale, né un rifugio sanitario, sorge inoltre su un terreno di proprietà di un privato, il quale ha già manifestato all’amministrazione cittadina la disponibilità a vendere; circostanza che consentirebbe un ampliamento della capacità di accoglienza del plesso, previa offerta da parte dello stesso Comune.

Si tratta di un accordo che consentirebbe di dare una prima risposta all’emergenza randagismo in città, considerando che esistono sul territorio strutture non a norma, come il rifugio di via Don Blasco (presso l’ex facoltà di Medicina Veterinaria) che accoglie cani e gatti, oggetto di sgombero in seguito ad un’ordinanza sindacale, la cui chiusura senza soluzioni alternative porterebbe ad una vera emergenza per il Comune messinese.

Per far fronte a questa nuova emergenza gli attivisti locali M5S hanno già presentato alcuni mesi fa un progetto per la realizzazione modulare di un’oasi felina dove trasferire i felini.

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