La Vittoria di ogni giorno (cambiamenti)

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Fonti autorevoli sostengono che, per mantenere la mente attiva e non invecchiare, è necessario tenerla occupata con iniziative sempre nuove che alimentino l’intelligenza.

Per questo, al rientro dalle ferie mi sono prefissata alcuni obiettivi per la stagione invernale:

un altro figlio;

cambiare casa;

cambiare lavoro;

rifarmi le labbra.

Lo so, sono andata giù pesante, ma volevo da una sferzata di nuova energia alla mia esistenza compiendo una serie di modifiche che fossero causalmente collegate tra loro e mi facessero assaporare il gusto del rinnovamento, di un cambiamento radicale.

Del resto a gennaio Betty compirà 4 anni e Frankie tra qualche giorno ne compirà 6, senza contare che, il tempo scorre inesorabile e non penso di poter portare avanti un’altra gravidanza troppo avanti con l’età.

Medesime riflessioni valgono per la chirurgia plastica.

Inizio dalle labbra mio cruccio da sempre, poi romperò il naso appositamente, magari cadendo con la faccia mentre mi atteggio professionista in valigetta 24 ore sulle scale del Tribunale, ciò mi consentirà di pagarmi la rinoplastica con la mutua e poi penserò a tirare su, aspirare e tagliar via pezzi del mio corpo che si manifestano orami da anni in sovrabbondanza rispetto al necessario e che mi ostino ad infagottare in calze contenitive e  mutande del dopo-Natale quelle color “nero batman” che partono da sotto il seno e coprono anche i fianchi.

Basta è deciso!

Vado da Dario ed espongo con vigore e fermezza le mie idee.

Forse ho sbagliato orario perché lui, dopo cena, catatonico nella penombra del salotto, resta inerme sul divano a fissare la tv.

Mi assicuro che respiri avvicinandogli uno specchietto sotto il naso.

Si appanna, respira, allora riprovo.

Faccio riferimento alla possibilità di mantenere giovane lo spirito con un altro bambino.

Niente.

Ma che guarda? NAT GEO?!

La puntata sugli animali della foresta pluviale?

Ma, dico, stiamo scherzando?

Io gli parlo del nostro terzo figlio e lui fa finta di nulla?

Ok. Vado con l’argomento del cambio di appartamento, credo che forse possa stimolarlo maggiormente anche perché da sei anni quando piove abbiamo gocciolamento nella stanza dei bambini e nel salone a causa di lavori mai conclusi dal proprietario dell’immobile soprastante.

So che, per lui, questo delle infiltrazioni è un argomento spigoloso. Sono certa di destare la sua attenzione.

Parto con la descrizione dello stato dei luoghi in esito alle ultime precipitazioni temporalesche e, in conclusione, inserisco nuovamente riferimenti al punto uno, esponendo le mie perplessità su dove posizionare la culla del nuovo arrivato.

Soddisfatta risolvo “Dobbiamo comprare una casa più grande e ci serve immediatamente!  E la devi comprare tu”.

Il mio cuore sorride. Ce l’ho fatta. Chiara, concisa, non può non essere d’accordo.

Se riuscissi a defibrillare mio marito e restassi incinta questa notte avrei otto mesi circa per affrontare il trasloco, ammesso che domani trovassi un nuovo appartamento e firmassi il compromesso entro novembre.

Oddio. Di già? Il bambino nascerà a luglio. Uhmm, speriamo non sia cancro che non ci vado d’accordo.

Ma come mi sono ridotta a fare tutto così di fretta?

Mi sento assalire dall’angoscia.

Alzo il tono di voce ed inizio a sudare.

Ho visto già qualche vendesi in giro, guardo l’ora. È tardi per telefonare? sono le 21. Ma perché gli uffici non restano aperti di notte? E se ci fosse un’emergenza come la mia? Dovrebbero lasciare qualcuno in agenzia per il turno di notte. Per rispondere a casi disperati come il mio, ad esempio, donna incinta tra qualche ora che cerca casa mq 150 al centro di Messina, € 10.000, vista mare completamente ristrutturata.

“Darioooooooooooooo”.

Urlo in preda al panico.

Voglio che capisca che stiamo inesorabilmente pregiudicando la possibilità di mantenere giovane la nostra mente, mi inginocchio sul divano e comincio a saltare.

Dice con calma che non gli interessa mantenere giovane la mente.

Certo! non li ha partoriti lui due figli, il suo corpo non si è ricoperto di strisce chiare tali da farlo sembrare una zebra, non è ingrassato trenta chili, dimagrito trenta chi, ingrassato nuovamente venticinque chili, dimagrito nuovamente venticinque chili, non ha perso tutti i capelli come una barbie dopo che le asciughi la testa con il phon troppo vicino, non ha sedere e tette in cui inciampare distrattamente se cammina quando è nudo.

Certo a lui cosa interessa? Ha 42 anni e ne dimostra 23.

Bello, magro, sodo, sempre in forma, capello fluente, appena brizzolato aggiungiamoci il camice per far morire le specializzande in Ospedale.

Lo odio! Ora gli mollo un gran pugno!

Ha inforcato l’i pad con le cuffie per non ascoltarmi e sta guardando un fantasy.

Ti prego, ti prego Santa Rita illuminalo.

“Dario l’aspetto fisico non è tutto! Non basta essere carino, dovresti imparare anche ad ascoltare!” dico singhiozzando.

Si gira, mi guarda, mi asciuga le lacrime, toglie le cuffie e dice: “Se mi lasci vedere in pace il film domani facciamo un figlio, cambiamo casa e ti compro anche tutte le borse firmate che vuoi”.

Sospiro, sorrido. Mi sembra un buon affare.

Soprattutto per l’incentivo delle borse. In fondo è un buon marito.

“Ok. Buonanotte!”.

Sto per prendere sonno e mi ricordo del quarto obiettivo.

Mi giro “ehm… amore scusa al posto della borsa mi dovresti pagare la chirurgia plastica alle labbra, ok?”.

Vittoria Gangemi

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